Chi è il vero complottista?

Se prima l’11 settembre è stato un evento che ha diviso la massa in merito al proprio pensiero  riguardo ciò che realmente è accaduto quel fatidico giorno, oggi più che mai il mondo è diviso in merito a quel che il Covid ha plasmato nella nostra storia attuale.

In questo contesto, da 2/3 anni a questa parte, il termine complottista è oggetto di mille diatribe, pertanto cercherò nella maniera più semplice e concisa possibile di arrivare oggettivamente al nocciolo della questione cercando di chiudere questa parentesi all’occhio dei lettori una volta per tutte.

Analizziamo il termine in sé:

 

Quanti di voi attribuivano il punto 1 a questo termine?

Sono sicuro che la maggioranza ha conosciuto il termine complottista attraverso il punto 2.

È un paradosso se ci si pensa, perché il termine ha 2 significati, il secondo dei quali è usato per etichettare chi addita colui che in realtà dovrebbe essere definito come lui stesso secondo a quanto scritto.

Ma chi è il vero complottista? 

È vero si che ci sono teorie che non corrispondono alla vera realtà storica e che spesso sono teatrini dietro i quali ci sono soggetti che se ne approfittano, sia dalla parte dei governanti sia dalla parte dei governati, ma abbiamo anche visto un’assidua lotta alle fake news da parte dei “professionisti” dell’informazione e non , che è sfociata in una censura d'informazioni che non corrispondevano a quelle della narrazione dominante. 

Citando un noto filosofo odierno: tra complottismo ingenuo ed ingenuo anticomplottismo, vi è lo spazio del pensiero critico e della ragione mediante.

Questo pensiero critico e questa ragione mediante portano l’individuo sanamente formato a giungere ad un punto della vita nel quale sorgono spontanee delle domande.

Perché c’è la fame nel mondo? Perché ci sono le guerre? C’è veramente qualcuno che ci governa? Da cosa deriva questo divario di ricchezza?…

Stando ai canoni della società, è lecito per chiunque farsi queste domande a patto che le risposte siano trovate attraverso le fonti d’informazione ufficiali, il buon cittadino quindi attraverso i maggiori canali d’informazioni garantiti dalle istituzioni può cercare le risposte a queste domande.

Qualcuno può chiedersi, ok è giusto informarsi da fonti ufficiali che c’è di sbagliato in questo?

Partiamo dal fatto che come diceva Pasolini, vi è sempre un rapporto di subordinazione tra colui che parla dall’altra parte dello schermo e colui che lo ascolta, e questo capirete che non è poco, in quanto nel subconscio dell’ascoltatore viene propenso a fidarsi di chi parla e non è mai un rapporto 1 ad 1, il che di suo fa strada ad una situazione impari nel quale poter cogliere delle informazioni per poter sviluppare un pensiero critico.

Questo potrebbe verificarsi anche con chi cerca informazioni in canali indipendenti certo e bisogna cercare di non essere dipendenti da questo rapporto, ma la differenza tra i due canali d’informazione si trova nella risposta a questa domanda: chi è che parla dall’altra parte e che cosa vuole?

Farsi questa razionale domanda non vuole dire essere affetti dalla sindrome del complottista, come si sente affermare da qualche pseudo psicologo, ma bensì appunto da un sano senso critico che dovrebbe stare alla base dell’individuo formato.

Siccome la verità è una ed una sola, la risposta a queste domande può essere trovata e comprovata facendo una prova: ascoltate cioè che vi viene detto dalle fonti ufficiali d’informazione e da fonti indipendenti in tutto e per tutto.

Fatto ciò, confrontate le informazioni che avete acquisito e plasmatele sulla realtà che vivete associando appunto ciò che succede a ciò che sapete, il risultato che ne viene fuori e le risposte che troverete faranno si che chi ha trovato le risposte giuste, continuerà su quella strada d’informazione, e questo suo modo d’informarsi lo porterà a trarre conclusioni spesso diverse da quelle delle fonti ufficiali, pertanto nel portare avanti le proprie idee in base alle informazioni acquisite, potrà essere etichettato con scherno come complottista, questo è oggettivo.

Cioè, in termini semplici, non è che uno si sveglia la mattina e dice che è tutto un complotto!

È una cosa del tutto insensata e chi cerca di giustificare questa teoria è spesso più ridicolo di alcune teorie complottistiche in sé.

Cosa ci guadagnavano a dire i 2363 ingegneri ed architetti che le torri gemelle non possono essere crollate per lo schianto degli aerei?

Cosa ci guadagnano tutti quei medici come Raoult e Montagner tra i migliori al mondo, a sostenere le loro tesi riguardo il Covid che sono contrarie alla narrazione ufficiale?

Cosa ci guadagnano gli ex astronauti, gli ex militari, ex agenti governativi e studiosi accademici a dire che il fenomeno UFO è reale?

Potremo stare qui ore facendo esempi di tantissime tesi riguardanti argomenti storici diverse dalla narrazione ufficiale.

Giustamente di controparte, qualcuno potrebbe chiedersi: e allora tutti gli altri (la maggioranza) che la pensano diversamente che ci guadagnano?

A parte il fatto che chiunque abbia un minimo senso critico, prendendo in considerazione ad esempio questi tre argomenti, gli basterebbe raffrontare le prove portate da una parte e quelle portate dall’altra, e noterebbe la netta differenza tra la verità e la menzogna, voglio comunque rispondere a questa domanda.

La realtà è che non ci guadagnano ne gli uni né gli altri, ovviamente mi riferisco a chi porta avanti un’ideologia senza interessi a supportarla, è questo il nocciolo della questione.

La battaglia tra questa differenza di ideologia è tosta perché certamente le tesi sono ben costruite da entrambe le parti, ma perché ad esempio ci sono dottori onesti che sostengono un’idea riguardo al covid e dottori onesti che ne sostengono un’altra?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in considerazione due fattori: come opera il sistema ed il risveglio di coscienza, è chiaro che se non avete idea di cosa sto parlando non potrete essere sicuramente in linea con ciò che sto per scrivere.

Facendo l’esempio dell’attuale tema covid, analizzo come opera il sistema e come il risveglio di coscienza è determinante in questa situazione mondiale.

Partiamo dal primo fattore, abbiamo visto come il sistema di fronte al problema della pandemia ha offerto all’inizio la “soluzione” attraverso i protocolli di cura e attraverso i vaccini, che sono si cure ma alcune anche armi a doppio taglio.

Analizziamo il secondo fattore tramite l’esempio di risposta da parte di un medico “dormiente” ed uno “risvegliato” a questo modo di operare da parte del sistema.

Il medico “dormiente” chiamiamolo così, si basa su ciò che ha studiato nel suo percorso accademico ed attraverso la sua esperienza agisce di conseguenza, fino a qui tutto ok, ma dov’è il problema?

Il problema è che il medico dormiente non vede la realtà per quello che è, pertanto, nel contesto della pandemia si è attenuato ai protocolli di cura diramati dal governo senza metterli in dubbio (anche qui, per me, per via del rapporto di subordinazione che non è relegato solo al tema tv) e sappiamo bene che la vigile attesa e determinate cure non erano il metodo giusto per curare il Covid così che nel frattempo, utilizzando questo metodo, varie persone che potevano salvarsi sono morte.

Il medico risvegliato invece, che ha una visione giusta della realtà che lo circonda, intuisce il contesto nel quale si è sviluppata questa pandemia e perciò questo fa sì che non sia legato a quel rapporto di subordinazione.

Operando sempre sulla base delle proprie conoscenze mediche ma avendo capito da chi vengono diramati i protocolli ed il suo scopo, li mette più facilmente in dubbio e denotando la loro maggior inefficacia rispetto ad altre cure, agisce di conseguenza applicando metodi alternativi di cura che si sono visti più efficaci dei protocolli e che oggi dopo morti che potevano essere salvati, alcuni di essi vengono adottati anche dall’ordine dei medici.

Con la conoscenza di ciò il medico n.2 riflettendo sul tema riguardante i vaccini, valuta in base alla sua esperienza e alla visione corretta della realtà, se è opportuno per un paziente fare o no il vaccino, giungendo probabilmente a conclusioni diverse da quelle del medico n.1, salvo magari determinati casi, ciò magari può verificarsi anche per quello che riguarda la scelta delle cure.

Voi mi direte cosa vuol dire: vede la realtà per quello che è? Se la vede l’uno può vederla anche l’altro no?

Non è così, tra la vera realtà e quella finta c’è una sottile linea che le separa, per vedere la vera realtà c’è bisogno appunto del risveglio di coscienza, e la base di esso, è la conoscenza, è inutile essere uno dei migliori dottori del mondo se poi non si sa nemmeno per chi si sta lavorando e cosa vuole, per capire bene questo concetto vi allego questo un breve video nel quale il dottor. Mauro Scavordelli lo spiega in maniera eccelsa.

 

https://www.facebook.com/100001360457934/videos/a.3506899092698738/3751365731585405

 

L’universo sta vivendo questo momento particolare per il quale le decisioni apportate in merito al proprio livello di coscienza ora più che mai sono determinanti, così come si è visto nel caso dei medici.

È una situazione molto delicata nella quale bisogna essere consapevoli di ciò che sta succedendo e avere comprensione dell’altro e del perché non può intuire ciò che appare chiaro agli occhi del risvegliato, cosciente del fatto che se colui che dorme inizia a vedere la realtà per quello che è, si potrebbe verificare il mito della caverna di Platone nel quale tutto il suo costrutto cadrebbe, risultando per lui devastante anche se volto ad un cambiamento positivo.

Il dovere del risvegliato è quindi di lottare fino alla fine per strappare più anime possibili al sistema cercando di risvegliarle, sapendo che lui è nella giusta sponda della visione della realtà.

La questione si gioca tutta su questo fatto e con questo esempio si è descritto come il fattore del risveglio di coscienza determina la differenza di interpretazione della realtà da parte della massa.

Quindi, tornando al termine iniziale, alla luce del pensiero critico e della ragione mediante, considerando le due sponde di conoscenza prima citate, dovremo riflettere verso chi deve essere indirizzato il termine complottista, e le parole del compianto Giulietto Chiesa calzano a pennello in questo scenario in quanto: complottista è chi il complotto lo fa, non chi lo scopre, e allora, chi è il vero complottista?

 

                                                                                                                  Ludovico Andreoni